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Chi lo ha detto che l'anno sabbatico debba essere fatto dopo la scuola o dopo l'università? L'anno sabbatico si fa quando ce n'è bisogno, quando si verificano le condizioni, quando si deve rispondere ad una esigenza. Così è stato. Bisogno, condizioni, esigenza. Cambiare scenario non significa quasi mai cambiare dentro. Ci si porta i nodi a spasso, mica si diventa improvvisamente fighi e risolti. Però vedere cose diverse cambia la composizione della materia prima di cui sono fatti i pensieri. E i sogni.
Detto questo. Volevamo andare in India ma non prendendo un aereo e arrivandoci troppo velocemente. Volevamo fare tutti i passaggi analogici, tutte le gradazioni, sentire tutti i cambi graduali: di clima, di spazi, di sguardi, di lingua.
Quindi ci siamo andati lentamente, via terra, prendendo tutto il tempo necessario. Siamo partiti nei primi giorni di gennaio e siamo ritornati in Italia alla fine di ottobre (dello stesso anno). Quando siamo arrivati in Turchia ci siamo resi conto che avevamo scelto il periodo del Ramadan, non esattamente il massimo per viaggiare in paesi musulmani. E invece sì, qualche asperità in più ha reso il percorso ancora più autentico aggiungendo qualche insidia qua e là, un sottile livello di tensione, che è diventata consapevolezza con il passare dei giorni.
E quindi ecco. Qui ci sono dieci mesi di diapositive, sopravvissute a viaggi, trasferimenti, traslochi, lifting e repulisti.
Il viaggio può ricominciare ogni volta a partire da qui.